Passa ai contenuti principali

La Bellezza salverà il mondo





Maestà, bellissima Regina, sposa del Re Akhenaton della XVIII dinastia, re del basso e alto Egitto, non voglio turbare il suo tre-millenario sonno, ma Le devo dare una notizia importante: ho inclusa la Sua immagine nel mio Blog. Voglio che tutto il mondo sappia che Lei è la donna più bella che sia mai nata. Desidero diventare Suo amico, mi dia questa gioia, voglia far conoscere la Sua bellezza a popoli che non sanno cosa era la vostra civiltà e che non sanno dove è l’Egitto.
Voglio far conoscere a tutti in cosa consiste e dove ha sede la Sua bellezza che è la più sublime e supera  anche quella della Venere di Milo, supera quella di Cleopatra, la Gioconda, le Madonne di Raffaello. 
La Sua bellezza nasce da un ovale del viso che è perfetto, non è africano nè egiziano. 

Lei venne da lontano, e il matrimonio con il Faraone Amenorf III fu combinato come si usava a quei tempi. Gli occhi sono evidenziati da due grandi arcate profonde come due archi di trionfo, le ciglia e le sopracciglia sembrano piume di uccelli, il sottile naso che emerge dal viso con grande eleganza, sembra una vela che divide il vento, la bocca e il mento sembrano la base di un altare, le labbra sono disegnate per dare baci e riceverli, anche l’incarnato aveva un colore ambrato assai raro.

La Sua perfezione era sicuramente una sintesi di questi valori che si aggiungono a quelli già elencati, per realizzare la perfezione del Suo viso unico al mondo espresso in una malinconia struggente.
Quando restò sola, i sacerdoti la sopraffecero, abbandonarono la nuova capitale Tebe, distrussero il monoteismo che aveva introdotto il Re. Il monoteismo si diffuse nel mondo molti anni dopo, con il cristianesimo, quando il politeismo aveva fatto il suo tempo, e a tanti Dei non credeva più nessuno.

Ciò nonostante la sua bellezza non è mai tramontata. 
Le religioni tramontano, i regni scompaiono ma la Bellezza sfida il tempo, anzi la bellezza è stata rivalutata a tal punto che un grande scrittore russo, Dostoevskij, ha affermato: 

“La bellezza salverà il mondo.”


Commenti

Post popolari in questo blog

IL SATIRO DANZANTE

Nelle austere sale dell'ex convento dei Cappuccini, adattato con gusto a Museo del Satiro a Marsala, una mattina, dopo l'apertura, si udì il canto di una voce giovanile ma vibrante “ viva viva la vita” “viva viva la vite” I visitatori, sempre molto numerosi anche alle prime ore, si guardarono stupiti. Accorsero i guardiani e non videro nulla di anomalo, tutto era in ordine, non si erano resi conto che il Satiro si era svegliato dal suo sonno millenario e voleva esprimere la sua gioia irrefrenabile. “Sappiate” disse ai presenti “che io rappresento la gioia, la vita, io non ho legami né con il cielo né con la terra, io sono libero, non ho neanche vestiti …questo è il segno della mia assoluta libertà. Io canto l'ebbrezza e invito anche voi a unirvi a me e danzare con me, verranno anche le ninfe e danzeremo fino a notte. Sappiate che io non sono un satiro, come dite voi, io non ho orecchie di asino, non ho corna di capra, non ho la coda di cavallo;   i o sono un ...

L'UCCELLINO DELL'ADDAURA

Mi porse una pesante cartucciera e mi disse: "questa la porterai tu".  Era così alto che io, ancora piccolo, gli arrivavo poco sopra il ginocchio. Veniva dell'America e, a conseguenza di un incidente, doveva fare fisioterapia e camminare molto. I Cuccia erano venuti a stare vicino a noi    a Mondello   e il pomeriggio il Signor Beni (Benedetto) mi veniva a prendere per camminare e andavamo alle falde del monte Pellegrino, nella zona che era detta "Addaura", dal nome dell'alloro che cresceva spontaneo lì, ma che non era percorsa neanche dai pastori perchè troppo brulla e ripida. Ogni tanto lui sparava e qualche uccellino e io dovevo correre a raccoglierli ancora caldi e li mettevo dentro la cartucciera. Io ci soffrivo e lui non mi capiva, a volte la cartucciera si riempiva di povere vittime innocenti.  Camminavamo ore intere e ricordo ancora quello splendido paesaggio quando ancora non era arrivata la moda di avere un villino su quella montagna.  Po...

INTERVISTA A LAOCOONTE

“Dimmi cosa successe a Troia quel tragico giorno che tu peristi con i   tuoi due figli, ne hanno   parlato ampiamente Omero e   Virgilio, ma io voglio sentire dalla   tua viva   voce il   racconto di quel tremendo giorno. So che sono passati più di duemiladuecentootto anni, è finita la guerra di    Troia, e poi tante   guerre tra le quali due guerre mondiali. Ma principalmente è finito il politeismo, la tremenda religione per la quale tu sei   morto, per volere di Atena. Ora puoi parlare liberamente.” Ero in   Vaticano davanti il gruppo del Laocoonte, la cui storia riempirebbe libri. Questo monumento coinvolge storia, arte, poesia, politeismo, religione cristiana. Quando fu rinvenuto diventò l’origine dei musei Vaticani, e praticamente di tutti i musei. Plinio racconta che questo gruppo nella versione originaria era in bronzo, poi ne furono fatte delle copie in marmo dai romani, tutte pregevoli   perché il gruppo ha u...