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LA PAROLA AGLI ALBERI




Quando, alla fine dello scorso secolo, vidi bruciare gli alberi e i boschi come rifiuti, e vidi il mondo della cultura silenzioso di fonte a tanto scempio, sentii il bisogno di esprimere la mia amarezza e di difendere creature tanto belle che ci consentono di vivere. 
Per gli alberi, condannati al silenzio, presi “la parola” in loro difesa, tra sogno e favola e mi eressi a loro difensore.
Feci parlare settantacinque alberi famosi che erano stati coinvolti in politica, nelle religioni, distrutti da incendi, a cui era stato attribuito un significato nelle religioni, in politica, nelle arti e nella mitologia.
Gli diedi voce, permettendogli di gridare tutta la loro rabbia.

PREFAZIONE DEGLI ALBERI

“Silenzio, silenzio” gridò il vecchio cedro del Libano, “entro oggi dobbiamo dettare la nostra prefazione. Il libro va in stampa e non  possiamo perdere  questa eccezionale occasione che ci offre l’autore”.
Era la prima assemblea dagli alberi, convocata dopo la caduta del muro del silenzio.
Alle otto del mattino, nella valle dell’Illisso, a pochi chilometri da Atene, la confusione era enorme. Gli alberi avevano  voluto riunirsi là ove amavano andare i filosofi dell’antica Grecia, era un ritorno simbolico alla radice di ogni civiltà. La presidenza fu affidata al Cedro, che non veniva dal Libano ma da Tenerife, nelle Canarie. Diceva di essere il più vecchio, vantava trecento primavere.
Molti malignavano sul suo conto, dicevano che si aumentava gli anni per vanità, ma nessuno lo volle contestare: in ogni caso meritava rispetto. Era assistito da due giovani e belle Roverelle, di quella specie che piaceva tanto a Giotto.
La valle, quella mattina, risuonava di un grande fruscio di foglie, come percorse da un fresco vento di primavera. L’atmosfera era festosa perché si trattava di una grande occasione. Era la prima volta che i rappresentanti di miliardi di alberi provenienti da tutte le foreste, i boschi le strade, i giardini della terra si riunivano per prendere delle decisioni comuni. (…)

(Tratto dalla: “Prefazione”, Giorgio Fernandez, La parola agli alberi, Ed. Galloni, 1999).




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