“Sire” disse Carnarvon
rivolto al Re “sono onoratissimo di incontrarla qui nello stesso luogo ove nel
1922 io interruppi la sua eterna pace. Da
troppo tempo avevo chiesto in alto loco di poter parlare con lei per rivolgerle
alcune domande, per aver chiarito alcuni dubbi che mi hanno tormentato da
quando cercavo la sua tomba, e che mi tormentano ancora quassù.”
“Dica pure Sir” disse il Re “anche io sono lieto di incontrarla e non ho
difficoltà a rispondere ad ogni quesito.”
Toutankhamon era
apparso nelle sue magnifiche vesti da parata, con il grande pettorale,
bracciali, anelli, tutti d’oro incastonati di pietre preziose e il copricapo
Peschent.
Entrambi
erano apparsi nella grande sala della tomba del Faraone nella Valle dei Re, in
un primo mattino, prima dell’apertura del cancello al pubblico dei visitatori.
“Ormai noi due siamo uniti da un filo invisibile” disse
sorridendo il giovane Re dal volto e dai lineamenti delicati mentre si aggirava
nella sala e osservava con interesse il sarcofago, il solo oggetto che era
rimasto nella sala. “Siamo entrati insieme nella storia dell’archeologia e
dell’Egitto, la nostra unione durerà per sempre (…)”
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