“Ma dove
guardi, con quegli occhi grandi e belli fissati all’infinito? Cecilia Gallerani,
scendi dal trono, non sei una madonna, non hai un bambino in braccio, ma hai un piccolo e brutto animale. Vieni a sederti
su questa panca, sei lì da ben cinquecentoventotto anni e devi esserne stufa.
Ti devo fare
alcune domande. Chi decise che
non dovevi indossare orecchini?”
“Ne
discussero a lungo Ludovico e Leonardo, poi decise Leonardo, che voleva dare
risalto unicamente alla forma del viso con la cuffia che indossavo e che, coprendo
completamente i capelli, evidenziava le linee dell’ovale”, rispose con eleganza
la fanciulla.
“Sai, per il ritratto
di Franca Florio, dipinto da Boldrini intervenne il parere di D’Annunzio che,
anche in quel caso, consigliò di non mettere orecchini. Poi desidero chiederti
se il nastrino nero che taglia la tua fronte lo portasti tu? "
“Quella fu
idea di Leonardo, ha pochi precedenti nella pittura. Leonardo si sottomise a un
duro lavoro, perché dipingere una retta è più difficile che dipingere una
curva, lui volle dare alla fronte una plasticità, un volume, volle accentuare
la tridimensionalità, e ci riuscì egregiamente. Con questo espediente
coraggioso, rese il quadro unico al mondo, quel nastrino nero non lo
dimenticherà nessuno. Ma anche il sottogola è un dettaglio raro di grande
importanza che serve ad inquadrare la mia forma del viso.
Quando
conobbi Leonardo, era giovane, aveva solo trentotto anni, aveva dipinto solo
madonne in trono, bellezze spirituali che dovevano indirizzare lo sguardo
dei pensieri al cielo. Era la Chiesa che pagava gli artisti per arredare le
chiese e ne aveva diritto. Leonardo col
mio ermellino rompeva la tradizione ed entravo nel mondo laico e profano, questa volta pagava Ludovico il Moro.
La collana di
perle nere fu invece una mia idea ma l’ermellino lo volle Ludovico per
festeggiare la sua nomina a Cavaliere dell’Ermellino e io ne fui contenta.”
“Chi decise che
tu dovevi guardare a destra, cioè posare di tre quarti?”
“Fu Leonardo,
era cordiale, ma nel suo lavoro era intransigente, mi stancai molto a stare
ferma in quella posizione!
Successe per
caso: Leonardo aveva cominciato a tracciare le linee a mina sulla tela, quando
improvvisamente la porta si aprì ed entrò Ludovico. Io e l’ermellino ci
voltammo contemporaneamente verso di lui e Leonardo urlò di fermarmi in quella
posizione che egli volle fissare per l’eternità.”
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