Aleksandr Isaevič Solženicyn si può considerare a
buon diritto un faro della libertà di pensiero che emerse dalla marea di
mediocrità del comunismo mondiale. Nel 1970 fu insignito del premio Nobel
per la letteratura ma in verità meritava di essere premiato come premio Nobel per
la libertà di pensiero.
In tutta la sua vita lottò contro
il pensiero "unico" comunista, sovietico, stalinista e delirante, che
aveva travolto l’umanità. Durante la guerra civile russa a causa del regime, le
proprietà della famiglia Solženicyn vennero espropriate, il nonno materno
fu arrestato dalla polizia e scomparve per sempre.
Aleksandr si iscrisse alla Facoltà di
matematica dell’Università di Stato di Rostov. Partì volontario per la Seconda
Guerra mondiale, combattè nella battaglia di Kursk e di Prussia guadagnandosi il grado di capitano. Fu decorato due volte e proposto per
l'ordine della bandiera rossa per avere salvato i suoi uomini da una
controffensiva germanica.
Il 9 febbraio 1945, però, fu arrestato per avere criticato Stalin in una lettera privata ad un amico, malgrado i suoi precedenti atti di eroismo in guerra che dimostravano che non era un intellettuale di poltrona. Fu condannato ad 8 anni di campo di lavoro nei Gulag. Fu trasferito in un campo per prigionieri politici, per la sua rinuncia a collaborare ai progetti della NKVD. Durante la sua permanenza nel Gulag lavorò come muratore, minatore e operaio. Nel Gulag era proibito scrivere e lui compose centinaia di versi imparandoli a memoria e recitandoli con l’aiuto di un Rosario.
Attraverso i suoi scritti ha fatto conoscere al mondo i Gulag attraverso libri quali Arcipelago Gulag, Una giornata di Ivan Denissovic, Padiglione cancro ( libro scritto durante la sua malattia), Il primo cerchio, Lenin a Zurigo, Racconti di guerra.Nella sua grande letteratura mise in evidenza le assurdità e crudeltà del regime sovietico ispirato al comunismo di Lenin e realizzato dalla crudeltà e follia di Stalin, raccontando la sua esperienza diretta negli anni di oppressione nei Gulag.
Morì di infarto il 3 agosto 2008 e
furono fatti i funerali di Stato, e venne quindi riabilitato, come era già avvenuto ai
martiri dell’Inquisizione.
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