Era il 1924 e a Palermo in via Cluverio n 14 al primo piano in un appartamento c'era una cameriera con due bambini. La cameriera era in cucina che lavava i piatti e i bambini di 2 e 3 anni, per loro conto, giocavano in un terrazzino prospettante sulla villa Filippina. Giocando, il più grande dei bambini prese una sedia e l'avvicinò alla ringhiera del terrazzino, ci salì sopra e si sporse tanto da precipitare nel vuoto.
Nella caduta casualmente urtò i fili per stendere la biancheria e si aggrappò con le sue manine restando appeso come un vestito.
Questo bambino ero io che, capito il pericolo che correvo, cominciai a urlare aiuto! Arrivò la sorellina di 2 anni che sapeva appena camminare ma che capendo che qualcosa non andava, corse gridando in cucina. Le sue grida attirarono la cameriera che corse a vedere quel bambino aggrappato ai fili che chiamava aiuto.
Mi prese e mi rimise dentro in salvo.
Questa storia la racconto perchè può essere utile per chi custodisce bambini piccoli ed è giusto che preveda anche l'imprevedibile.
Io quell'episodio anche se sono passati oltre 90 anni non lo dimenticherò mai. Quando penso che appeso potevo resistere solo pochi secondi ancora e che la fine sarebbe stata sicura, mi vengono i brividi!
Avevo 3 anni ma poi nella vita ho attraversato tanti episodi anche peggiori; tante volte ho pensato che c'era una stella che mi proteggeva. Sono arrivato tante volte ai limiti, in parte anche perché l'ho voluto io ...ho sfidato la morte con tracotanza, come una roulette russa. Ma la storia è stata sempre a lieto fine, altrimenti non sarei arrivato a quest'eta!
Il disegno è una libera interpretazione di Marilù.
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