Passa ai contenuti principali

UN PALAZZO CON LA CAMICIA IN PIAZZA VITTORIO VENETO A PALERMO

Arrivò con il suo inseparabile asino, lo attaccò ad un palo della luce in via di Marco e salì in studio da mio padre. 
Era il proprietario di un bellissimo lotto di terreno prospiciente la piazza del monumento ai caduti detto comunemente "la Statua", che comprendeva due grandi bassorilievi in bronzo evocanti le gesta garibaldine ed era arricchita da un'elegante esedra con colonne progettata da Basile. La trattativa fu rapida e l'uomo con l'asino intascò una somma che avrebbe consentito a lui e al suo asino di vivere completamente di rendita per tutta la vita. I lotti di terreno, dopo la costruzione di via libertà e dei palazzi prospicienti la piazza, era rimasto edificabile perché il proprietario si era rifiutato sempre di venderlo. Questi, per misteriose ragioni, si era deciso a venderlo ai costruttori Catania, clienti di mio padre e miei. Avevo per loro già costruito qualche palazzo e quindi andavo tranquillo. Il lotto di terreno aveva sul fronte della piazza una larga disponibilità e poi all'interno comunicava con la via Giacinto Carini e quindi, in realtà, disponeva di due fronti che consentivano l'edificabilità di due distinti palazzi con un unico ingresso sulla piazza. 
Io ero il progettista della società Catania ed ero molto emozionato dell' incarico perché il tema era esaltante. Proposi  ai Catania di costruire due edifici distinti ma con un unico ingresso  sulla piazza. Il primo edificio  sarebbe stato di classe "A" il secondo sulla via Giacinto Carini di classe "B". Quando il progetto fu pronto lo presentammo al Comune e rapidamente fu approvato. Avevo dato una quinta moderna ad un elemento storico, la statua,  e speravo di completare l'ultimo quarto del semicerchio con la demolizione di un un ultimo edificio basso. 
I prospetti sulle due vie li progettai completamente diversi, perché diversa era l'esposizione. Il prospetto sulla piazza riprendeva il ritmo dell'esedra progettata dal grande Basile, caratterizzata da colonne di marmo grigio di Billiemi, con soprastante trabeazione in curva. Questo ritmo mi era entrato nella mente, previdi di riportarlo facendolo emergere dal prospetto. Non mi soddisfaceva in pieno e  previdi una soprastruttura leggera fatta di montanti e pannelli di alluminio anodizzato grigio fume' che creava una trasparenza aerea e leggera che metteva in risalto il ritmo della piazza, ma con una composizione di pieni vuoti che ricordavano le geometrie di Mondrian. 
Il secondo edificio aveva un prospetto completamente diverso fatto di formelle di alluminio anodizzato bronzo dorato accostate a un centimetro l'una dall'altra così da impreziosire il paramento esterno con bugne che, figurativamente si richiamava ai bugnati di pietra del cinquecento. 
I due edifici con unico ingresso sulla piazza erano collegati da un vestibolo di curve ampie che avevo arricchito con splendida una scultura  di Disma Tumminello, che dava acceso a due  scale e a quattro ascensori. Il prospetto sulla piazza risultò come una sovrastruttura, un vestito dalle molte trasparenze. Grazie all'alluminio anodizzato questa sovrastruttura ha resistito egregiamente alle ingiurie del tempo ed è perfettamente integra.
I due edifici consentirono di realizzare ben 30 appartamenti con negozi che poi vennero destinati a una banca. Il parcheggio auto venne realizzato a due livelli con ampie discenderie per le automobili.
Un edificio sicuramente particolare e originale, di cui oggi sono ancora tanto orgoglioso.

Commenti

Post popolari in questo blog

IL SATIRO DANZANTE

Nelle austere sale dell'ex convento dei Cappuccini, adattato con gusto a Museo del Satiro a Marsala, una mattina, dopo l'apertura, si udì il canto di una voce giovanile ma vibrante “ viva viva la vita” “viva viva la vite” I visitatori, sempre molto numerosi anche alle prime ore, si guardarono stupiti. Accorsero i guardiani e non videro nulla di anomalo, tutto era in ordine, non si erano resi conto che il Satiro si era svegliato dal suo sonno millenario e voleva esprimere la sua gioia irrefrenabile. “Sappiate” disse ai presenti “che io rappresento la gioia, la vita, io non ho legami né con il cielo né con la terra, io sono libero, non ho neanche vestiti …questo è il segno della mia assoluta libertà. Io canto l'ebbrezza e invito anche voi a unirvi a me e danzare con me, verranno anche le ninfe e danzeremo fino a notte. Sappiate che io non sono un satiro, come dite voi, io non ho orecchie di asino, non ho corna di capra, non ho la coda di cavallo;   i o sono un ...

L'UCCELLINO DELL'ADDAURA

Mi porse una pesante cartucciera e mi disse: "questa la porterai tu".  Era così alto che io, ancora piccolo, gli arrivavo poco sopra il ginocchio. Veniva dell'America e, a conseguenza di un incidente, doveva fare fisioterapia e camminare molto. I Cuccia erano venuti a stare vicino a noi    a Mondello   e il pomeriggio il Signor Beni (Benedetto) mi veniva a prendere per camminare e andavamo alle falde del monte Pellegrino, nella zona che era detta "Addaura", dal nome dell'alloro che cresceva spontaneo lì, ma che non era percorsa neanche dai pastori perchè troppo brulla e ripida. Ogni tanto lui sparava e qualche uccellino e io dovevo correre a raccoglierli ancora caldi e li mettevo dentro la cartucciera. Io ci soffrivo e lui non mi capiva, a volte la cartucciera si riempiva di povere vittime innocenti.  Camminavamo ore intere e ricordo ancora quello splendido paesaggio quando ancora non era arrivata la moda di avere un villino su quella montagna.  Po...

INTERVISTA A LAOCOONTE

“Dimmi cosa successe a Troia quel tragico giorno che tu peristi con i   tuoi due figli, ne hanno   parlato ampiamente Omero e   Virgilio, ma io voglio sentire dalla   tua viva   voce il   racconto di quel tremendo giorno. So che sono passati più di duemiladuecentootto anni, è finita la guerra di    Troia, e poi tante   guerre tra le quali due guerre mondiali. Ma principalmente è finito il politeismo, la tremenda religione per la quale tu sei   morto, per volere di Atena. Ora puoi parlare liberamente.” Ero in   Vaticano davanti il gruppo del Laocoonte, la cui storia riempirebbe libri. Questo monumento coinvolge storia, arte, poesia, politeismo, religione cristiana. Quando fu rinvenuto diventò l’origine dei musei Vaticani, e praticamente di tutti i musei. Plinio racconta che questo gruppo nella versione originaria era in bronzo, poi ne furono fatte delle copie in marmo dai romani, tutte pregevoli   perché il gruppo ha u...