Il cavaliere Cricchio grosso proprietario immobiliare aveva fatto costruire per suo conto un edificio di civile abitazione ad angolo tra la via Libertà e la via Giusti al confine con la villa Paino sede della residenza del Prefetto.
In questo edificio a pianterreno volle da me progettato un panificio perché a lui mancava questa attività che riteneva molto remunerativa. Il locale mi consentì di progettare una sala vendita e un grande laboratorio dotato di forni elettrici per la panificazione. La zona vendita la volle arricchire e impreziosire dotando la parete principale dietro il banco di una grande tarsia in marmo che feci progettare dal pittore Leo Guida.
Il cartone di questa tarsia lo conservo ancora nel mio soggiorno perché mi è sembrato una delle cose più pregevoli che io possiedo. La tarsia venne realizzata da un abile marmista che utilizzò tanti marmi di vari colori con molta sapienza. Ancora oggi è rimasta invariata e resiste al tempo.
L'inaugurazione del panificio fu predisposta dal Cricchio come un'evento straordinario, invitò per l'occasione alle cinque del pomeriggio tanta gente e anche il Cardinale Ruffini da pochi mesi insediato a Palermo perché lui era un benefattore della chiesa e molto legato alla Curia. Il personale e i panettieri quel pomeriggio si diedero da fare ma essendo poco pratici dei macchinari misero in pressione la caldaia e i tubi che ne uscivano e ad un certo punto, poco prima dell'ora dell'inaugurazione, esplose un tubo come una bomba, con grave pericolo per il personale e per il locale. Cricchio non si perse d'animo fece alla meglio rimettere tutto in ordine e quando arrivo' il Cardinale non si accorse di niente. Ancora una volta io avevo rischiato di finire male! Per pochi minuti non perse la vita il Cardinale e io sarei finito miseramente sui giornali.
In questo edificio a pianterreno volle da me progettato un panificio perché a lui mancava questa attività che riteneva molto remunerativa. Il locale mi consentì di progettare una sala vendita e un grande laboratorio dotato di forni elettrici per la panificazione. La zona vendita la volle arricchire e impreziosire dotando la parete principale dietro il banco di una grande tarsia in marmo che feci progettare dal pittore Leo Guida.
Il cartone di questa tarsia lo conservo ancora nel mio soggiorno perché mi è sembrato una delle cose più pregevoli che io possiedo. La tarsia venne realizzata da un abile marmista che utilizzò tanti marmi di vari colori con molta sapienza. Ancora oggi è rimasta invariata e resiste al tempo.
L'inaugurazione del panificio fu predisposta dal Cricchio come un'evento straordinario, invitò per l'occasione alle cinque del pomeriggio tanta gente e anche il Cardinale Ruffini da pochi mesi insediato a Palermo perché lui era un benefattore della chiesa e molto legato alla Curia. Il personale e i panettieri quel pomeriggio si diedero da fare ma essendo poco pratici dei macchinari misero in pressione la caldaia e i tubi che ne uscivano e ad un certo punto, poco prima dell'ora dell'inaugurazione, esplose un tubo come una bomba, con grave pericolo per il personale e per il locale. Cricchio non si perse d'animo fece alla meglio rimettere tutto in ordine e quando arrivo' il Cardinale non si accorse di niente. Ancora una volta io avevo rischiato di finire male! Per pochi minuti non perse la vita il Cardinale e io sarei finito miseramente sui giornali.
Che storia interessante. È rimpasta qualcosa di questo edificio? Grazie tante per gli auguri che ricambiamo di cuore☺🌹🌲
RispondiEliminaSi, la tarsia di marmo è ancora lì!
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