Ci trovammo all'aeroporto di Milano con i coniugi Lia e Salvino Pecoraro, piccoli di statura ma molto determinati, unici compagni di quello che sarebbe stato uno dei miei viaggi equestri più esaltanti.
Dopo l'anno mille i regnanti di Francia avevano stabilito come luogo di villeggiatura estiva la valle della Loira. Vi costruirono con il tempo ben 300 castelli, alcuni vere regge fastose. Era un periodo in cui ai sovrani era permesso costruire regge per se stessi, per i figli e per la servitù. Si era esagerato creando una forte sperequazione tra la popolazione e i regnanti.
Non avevo idea che la valle della Loira, questo splendido fiume di quasi mille chilometri di lunghezza che occupava quasi un quinto del territorio francese, fosse il cuore della Francia. Lo percorremmo in tutti i sensi a cavallo e ci rendemmo conto che la valle della Loira era un piccolo paradiso e la famiglia regnante lo aveva scoperto e utilizzato egregiamente. Il nostro accompagnatore era un giovane di bella presenza che era introdotto in molti castelli, dove ci faceva arrivare con i nostri cavalli che noi lasciavamo nelle ampie scuderie. Spesso ci veniva incontro il proprietario del castello che ci invitava a cena e ci alloggiava in comode stanze. Il vantaggio di essere un piccolo gruppo si dimostrò fondamentale perché non avemmo mai problemi di alloggio e vitto. Visitammo uno dei più grandi castelli Chambord che era una piccola Versailles, poi un'altro giorno visitammo il castello Angers.
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Il Castello di Chambord
Il Castello di Angers
Cavalcavamo molte ore al giorno perché le distanze erano notevoli e bisognava essere bene allenati per arrivare alla sera. Visitammo anche i castelli di Tours e Valencay dove fummo ospitati con molta cortesia dal padrone di casa.
Questo giro a cavallo fu molto gratificante perché dal punto di vista culturale non potevamo sperare di più. Un giorno forse per un disguido del percorso, il nostro istruttore ci fece fare un lungo giro tanto lungo che arrivammo al castello a sera tardi, dopo molte ore di equitazione. Salimmo nelle camere che ci avevano assegnato, io accompagnai i miei amici nelle loro camere e lì successe una cosa strana, la signora Lia si accasciò sul suo letto e cominciò a ridere in modo irrefrenabile: le era venuta una crisi isterica che la portava a ridere a crepapelle, probabilmente dovuta alla soddisfazione di avere cavalcato tante ore senza problemi. Non mi era mai capitato....
I coniugi Pecoraro si dimostrarono cavalieri di alto livello e il giro proseguì per otto giorni senza problemi e senza lamentele e ne avevamo ragione perché la valle era stupenda, le case con i balconi fioriti e la gente molto ospitale.
Constatammo che la Francia era profondamente diversa dall'Italia, aveva raggiunto la sua unità e l'armonia e il benessere trasparivano in ogni angolo.
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