Nel 1976 un banchiere, di nome Muhammad Yumus, ideò la banca dei poveri. Avendo visto che nel mondo il credito era sfruttato da alti interessi inaccessibili alle famiglie più povere, ideò di finanziare anche quelli che non avevano garanzie da dare. Finanziò migliaia e migliaia di poveri con la semplice garanzia della parola.
Il risultato fu che questo micro credito si diffuse enormemente, agevolando le famiglie più povere, si sviluppò in Bangladesh, nelle Filippine e in tanti posti dove la miseria era più profonda. Questo micro credito ha acconsentito non solo alla banca di riscuotere utili, ma anche di impiegare migliaia di dipendenti che lavorano esclusivamente per la banca.
Il risultato fu che questo micro credito si diffuse enormemente, agevolando le famiglie più povere, si sviluppò in Bangladesh, nelle Filippine e in tanti posti dove la miseria era più profonda. Questo micro credito ha acconsentito non solo alla banca di riscuotere utili, ma anche di impiegare migliaia di dipendenti che lavorano esclusivamente per la banca.
Oggi questo modello di banca è la più importante istituzione mondiale nel campo del microcredito. È presente in 81.393 villaggi del Bangladesh con 2.568 filiali, tutte informatizzate, per servire più di 8,8 milioni di clienti: il 96,5 per cento di loro è costituito da donne. Un modello che ha preso slancio in aree economicamente svantaggiate, soprattutto rurali ma anche nelle periferie e nei ghetti delle grandi metropoli dei cinque continenti.
La ritengo una delle iniziative più intelligenti e più portatrici di benefici per la collettività.
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