Il primo disegno di una bicicletta risale a cinquecento anni fa ed è stato realizzato da Leonardo Da Vinci. La bicicletta si avvale di due principi della fisica, primo la trasformazione di attrito radente in attrito volvente, e il secondo è il principio del giroscopio, cioè della stabilità laterale. Erano principi che Leonardo ancora non conosceva. Ci vollero cinquecento anni per capire che questo meccanismo avrebbe trasformato la vita dei cittadini perché ha trasformato la mobilità e la velocità, quindi con molta meno fatica possiamo spostarci da un punto all'altro su due ruote con pochissimo sforzo.
Durante la prima guerra mondiale, la bicicletta contribuì agli spostamenti, l'esercito italiano aveva fatto costruire una pesante bicicletta che si piegava in due.
La bicicletta essenzialmente è formata da due triangoli in tubo di ferro o di altre leghe, uno anteriore e uno posteriore. Con gli anni i costruttori hanno tentato di migliorare il disegno e la struttura, ma la bicicletta è risultata uno strumento quasi perfetto, difficilmente suscettibile di migliorie. La bicicletta è molto utilizzata nel nord Europa, dove ci si può spostare in tutte le direzioni in pista ciclabile.
Interi popoli come i cinesi, viaggiano quasi esclusivamente in bicicletta con grande vantaggio per la salute e l'inquinamento.
Da piccolo avevo una bicicletta che mi comprò mio padre. In seguito ne comprai una bellissima di seconda mano, una Bianchi con ruote "ballon" e freni interni, tutti metallici: con questa bicicletta andai a scuola e poi ancora all'università. Avevo tanto equilibrio che ero capace di arrivare da casa all'università senza toccare il manubrio, guidavo solo con le ginocchia, cosa che mi fu molto utile quando andai a cavallo. Capii allora perché la bicicletta è chiamata il cavallo d'acciaio.
La tappa più lunga che ho fatto in vita mia è stata da Mondello a Cefalù, dove con tutta la famiglia alloggiavamo nel villino di amici chiamati La Rosa. Un altro bel ricordo legato alla bicicletta sono i bei momenti trascorsi con Aldo Moro seduto sul telaio della mia bici quando lo accompagnavo a casa dopo i nostri pomeriggi alla Curia Arcivescovile, come ho raccontato nel post a lui dedicato.
La bellissima bicicletta con ruote "ballon" mi fu rubata in piazza Marina con grande destrezza, e io ci soffrii amaramente.
La rimpiazzai con un'altra bicicletta più moderna e più leggera. Quando iniziai la professione giravo i cantieri e gli uffici in bicicletta e questo mi rese la vita particolarmente gradita.
Arrivato alla soglia dei 100 anni mi chiedo se il tanto andare in bicicletta nella mia vita mi abbia giovato!
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