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Visualizzazione dei post da giugno, 2019

VORREI LE ALI

Chi nella sua vita non ha avuto il desiderio di volare come gli uccelli?  Chi non ha avuto il desiderio di conquistare lo spazio nel quale siamo immersi? Osservando gli uccelli ci accorgiamo che sono un capolavoro della natura.  Esaminando la loro struttura ci accorgiamo che sono fatti di due ali che consentono loro di staccarsi da terra come noi vorremmo fare.  Esaminando le ali ci accorgiamo che sono costituite da una struttura leggerissima e da piume, e ogni piuma è un capolavoro di ingegneria che pesa una frazione di grammo. La spinta dell'ala e la leggerezza delle piume risolvono il problema aerodinamico perchè sono conformate in maniera che la pressione superiore sia minore di quella inferiore,come abbiamo scoperto progettando le ali degli aeroplani, e questo determina un vantaggio quando loro si librano in volo. Ma le ali hanno un segreto ancora più bello, si possono estendere e possono spingere una gran quantità d'aria, ma si possono raccogliere ...

UN GRANDE AVVOCATO

Era piccolino di statura ma la sua levatura non ne fu condizionata affatto. Classe 1886, la sua intelligenza brillante, la sua competenza e esperienza giuridica, lo portarono in pochi anni ad essere uno dei primi avvocati di Palermo. Aveva superato la Prima Grande Guerra, dove era rimasto incolume per un pelo al fronte francese dove gli era morto accanto un amico colpito da una bomba. Al ritorno, volendo avviarsi alla professione di avvocato civilista ma ancora senza alcun cliente, ogni mattina andava in Tribunale solo per farsi vedere attivo e piano piano riuscì a crearsi una vasta clientela e a Palermo diventò famoso per la sua grinta e forza. Era un lavoratore con una grande passione per la sua attività professionale. Non era un mestiere, ma una vera e propria passione. Del suo cliente condivideva le ragioni e quando queste non erano sufficienti, condivideva l'ansia e la preoccupazione della vittoria.  Il pomeriggio riceveva i clienti e tra questi vidi anche il princip...

IN CARRETTO A MONDELLO

Mi arrampicai sul carretto trainato da un bel cavallo carico delle nostre masserizie, letti, materassi, tavoli e sedie. Avevo quasi cinque anni ed ero molto agile. In quel tempo non esistevano mezzi motorizzati per i traslochi e l'unico mezzo di trasporto all'uopo era il carretto. Quando mio padre decise che dovevamo passare le vacanze a Mondello, affittò una villetta, il "villino", e lì ci ci trasferimmo per un'estate: era il 1925.  Io feci il viaggio da Palermo a Mondello su quel carretto e mi ricordo ancora che, dalla cima della moltitudine di oggetti accatastati, osservavo il panorama come un turista. Attraversammo la Favorita e poi arrivammo in vista del mare di Mondello e per me fu un'emozione grande perchè, in tutta la mia giovane vita, ancora non avevo mai visto il mare. Avevamo affittato anche una capanna sul mare, ma io non mi ci recai mai perchè preferivo girare liberamente in bicicletta con i miei amici: questa, per la mia età, una conquis...

L'UCCELLINO DELL'ADDAURA

Mi porse una pesante cartucciera e mi disse: "questa la porterai tu".  Era così alto che io, ancora piccolo, gli arrivavo poco sopra il ginocchio. Veniva dell'America e, a conseguenza di un incidente, doveva fare fisioterapia e camminare molto. I Cuccia erano venuti a stare vicino a noi    a Mondello   e il pomeriggio il Signor Beni (Benedetto) mi veniva a prendere per camminare e andavamo alle falde del monte Pellegrino, nella zona che era detta "Addaura", dal nome dell'alloro che cresceva spontaneo lì, ma che non era percorsa neanche dai pastori perchè troppo brulla e ripida. Ogni tanto lui sparava e qualche uccellino e io dovevo correre a raccoglierli ancora caldi e li mettevo dentro la cartucciera. Io ci soffrivo e lui non mi capiva, a volte la cartucciera si riempiva di povere vittime innocenti.  Camminavamo ore intere e ricordo ancora quello splendido paesaggio quando ancora non era arrivata la moda di avere un villino su quella montagna.  Po...