Arrivò di corsa inseguita dal dio più bello dell’Olimpo. Lei si aggrappò con forza al mio tronco e poi, ansimante, invocò il Padre con queste parole: “Padre mio, ti supplico impedisci di possedermi a questo folle che mi perseguita! Lui è uno sciagurato… seduce tutte le ninfe e non ne ama nessuna, io sono troppo giovane e voglio essere libera di fare la mia scelta.” Ma mentre Dafne invocava il Padre con voce rotta dal pianto, accadde un fatto incredibile, mai accaduto prima: lei, la bellissima ninfa figlia del fiume Peneo, si stava incorporando al mio tronco e diveniva una cosa sola con me. Dalle sue bianche braccia, dal corpo flessuoso spuntavano foglie e fiori, lei spariva dentro di me e io diventavo lei. Non era un amplesso, ma era molto di più. Era un’ unione magica e divina, si realizzava in me il sogno di tutti gli amanti. Giovani virgulti cosparsero il mio tronco, io diventai il più bello e felice tra gli alberi del bosco e lei visse ...